Il periodo che segue la nascita di un bambino è assai complesso sotto l'aspetto psicologico e richiede molte energie alla neo-mamma. Deve riprendersi dalle fatiche del parto che le ha tolto, in modo repentino, l'identità di donna incinta costruita lentamente durante i nove mesi di gravidanza e costruire giorno per giorno la relazione col neonato.
"Ci sono volute diverse settimane prima di "vedermi" incinta, anche se dal primo giorno, per strada, ho "spiato" la mia silhouette nelle vetrine sperando di cogliere delle differenze. Poi la pancia ha cominciato a farsi notare, all'inizio appena un accenno, poi sempre più evidente. Prima della gravidanza mi spaventava l’idea di vedere il mio corpo modificarsi, mi chiedevo se mi sarei riconosciuta con la pancia, invece i cambiamenti sono avvenuti in modo così graduale e lento che mi sono abituata giorno per giorno ad una nuova me stessa... quella che in poche ore il parto ha cancellato, lasciandomi un interrogativo a cui non so rispondere: chi sono adesso che ho finito di essere la gravida degli ultimi nove mesi? Certamente non sono più la donna che ero prima di essere incinta, non solo perché la mia taglia al momento si è modificata, la gravidanza ha portato molti cambiamenti nel mio mondo interiore, come se facendo riemergere tanti aspetti della mia infanzia mi avesse resa più matura, più consapevole di essere ormai adulta, di essere in grado di fare la mamma....proprio io che soprattutto negli ultimi tempi mi sono sentita tanto figlia, tanto bambina, tanto bisognosa di rassicurazione, di protezione....io, che fino al momento del parto ero il centro dell'attenzione della mia famiglia, dalla nascita del bebè mi sono sentita dimenticata da tutti, in un momento in cui, anche se sono felice, mi sento spesso inadeguata, insicura, a volte addirittura incapace di riuscire a garantire al neonato la protezione di cui ha bisogno per vivere."
Quello di cui parla Lara capita a molte donne, anche se l'intensità dei vissuti varia da una persona all'altra. È importante che anche l'ambiente circostante (compagno, familiari) sia consapevole di queste fisiologiche, ma complesse dinamiche per offrire alla neo-mamma, e non solo al neonato, la giusta attenzione, fatta di accudimento, comprensione e pazienza. Aiutare la donna ad affrontare i doveri quotidiani le permette di risparmiare tempo ed energie per ritrovare se stessa ed acquisire la sicurezza e la tranquillità necessarie per imparare a relazionarsi in modo piacevole con il proprio bambino. Per alcune donne questo avviene facilmente perché rappresenta la continuazione, l'evoluzione del rapporto che avevano stabilito durante la gravidanza. Per altre, invece, il parto rappresenta una cesura rispetto ai mesi precedenti ed evidenzia il gap esistente tra l'immagine del bambino, investita affettivamente durante l'attesa, e il bambino reale che hanno partorito, vissuto come uno sconosciuto, un estraneo.
Per tutte è fondamentale, al ritorno a casa, potersi dedicare a se stesse e al proprio bambino, cercando, almeno per qualche tempo, di alleggerirsi dagli impegni del quotidiano e del lavoro. Potersi dedicare all'osservazione serena e tranquilla del bebé senza aver la mente rivolta ad altre problematiche aiuta ad imparare a conoscerlo, ad essere in grado di soddisfarne i desideri al momento giusto, senza anticiparli e senza frustrarli. Significa gettare le basi per una relazione soddisfacente e solida che nel tempo si rivelerà anche più facile da gestire.